Info giuridiche COP 21

Questo documento segnala a titolo informativo le pene massimali applicabili, ma in quasi nessun caso queste pene vengono applicate per le persone senza precedenti giudiziari. Le multe sono, in principio, fissate secondo il reddito conosciuto.

collettivo di sostegno ai manifestanti arrestati :
+33(0)7.53.39.35.45
cosomi [at] riseup.net

Pensa ad avere il contatto di un’avocato : il collettivo di sostegno ai manifestanti può procurartene uno, che potrai indicare in questura se ti ritrovi in “garde à vue” (stato di custodia). Se segui un particolare trattamento medico, porta con te le tue medicine e/o un certificato medico (dev’essere nominativo).


Attento alle possibili conseguenze se sei in possesso di : droghe illegali, oggetti considerato come delle armi (coltellino Svizzero, cutter), di “armes par destination” oggetti considerati armi perché possono essere utilizzati come tali (bottiglie di vetro, sassi), un agenda o un indirizzario telefonico (che possono essere sequestrati per aiutare gli sbirri nel loro lavoro).

In caso di carica : non lasciare nessuno isolato. Prova a rimanere con gente che conosci (perché se qualcuno viene arrestato, sarà possibile avere un contatto dei suoi compagni e dunque di organizzare la sua difesa). Si possono segnalare preventivamente gli sbirri in borghese agli altri manifestanti.

Attenti alle foto ed ai video : gli sbirri filmano e fotografano praticamente in ogni momento durante i cortei per trovare “prove” contro le persone che partecipano alle azioni. Inoltre, manifestanti e giornalisti fanno la stessa cosa e rischiano di alimentare (specialmente su internet), a volte non volontariamente, il lavoro di sorveglianza e di identificazione della polizia. Per questo si può coprirsi e mascherarsi o tentare di impedire di filmare.

Travisare il proprio volto : in principio, travisare “volontariamente” il proprio volto durante un corteo “in circostanze che facciano temere reati contro l’ordine pubblico” è condannato con una multa di 1500 euro. In realtà, avvengono pochi arresti per questa singola ragione. Allo stesso tempo, il fatto di mascherare il proprio volto può essere una circostanza aggravante in differenti casi (vedi il punto successivo).


“Attroupements non autorisé” (assembramenti non autorizzati). Gli sbirri possono caricare per disperdere un corteo o qualsiasi presidio nella strada se non è autorizzato. Lo fanno dopo due avvisi dati per altoparlante (le “convocazioni”) oppure, se ci sono delle “violenze” commesse dai manifestanti, senza convocazioni. Se le “convocazioni” avvengono (o anche solamente se la polizia sostiene che siano avvenute), diventa un reato non disperdersi, punito con un anno di prigione e 15 000 euro di multa.
Se la persona ha un’arma (o anche semplicemente un’“arme par destination”, cioè, per esempio, un oggetto che potrebbe essere lanciato sulla polizia) o se “travisa il proprio volto” e non ha abbandonato l’assembramento dopo le convocazioni, le pene passano a tre anni di prigione e 45 000 euro di multa. Se la persona è armata e con un passamontagna, le pene sono di cinque anni e 75 000 euros di multa.

In caso di controllo o di arresto

Puoi essere l’oggetto di un controllo di identità. Gli sbirri possono controllare l’identità di qualsiasi persona sospetta di essere all’origine di un’infrazione, di prepararsi a commetterne una o di potere fornire informazioni sull’infrazione. La polizia controlla anche le identità in alcune zone precisate (porti, aeroporti, stazioni di treno) : è il “controllo Schengen”. Il procuratore può dare delle istruzioni scritte agli sbirri perché controllino in massa l’identità di persone in uno spazio e tempo limitato : queste sono chiamane “rafles” (retate). Infine, gli sbirri possono controllare l’identità di una persona per prevenire un “reato contro l’ordine pubblico, specialmente alla sicurezza delle persone e dei beni”, quale che sia il comportamento della persona stessa.
Sei libero di avere o non avere i tuoi documenti con te, ma sei tenuto a dare la tua identità (nome, cognome). Alcun* rifiutano di dare la loro identità. In questo caso, gli sbirri possono portarti in questura per una verifica d’identità.

Le perquisizioni degli zaini in caso di controllo. Le perquisizioni degli oggetti personali (zaino, portafoglio, tasche, etc.) di una persona sono simili a una perquisizione in casa. Un poliziotto o un carabiniere possono cercare negli oggetti personali di una persona se è sospettata di avere commesso un’infrazione. Un doganale può effettuarlo durante la ricerca di una frode. Invece, un vigile può solamente ispezionare visualmente i bagagli a mano con il consento della persona. Durante un semplice controllo d’identità, solamente la “palpation de sécurité” è autorizzata : consiste in una palpazione della per persona per vedere se porta qualche cosa di pericoloso ma in principio non autorizza a svuotare le tasche né a cercare nel zaino. Tutte le perquisizioni personali devono dar luogo a un processo verbale. Non c’è obbligo di firmarlo.

Una volta in questura. Rimarrai un massimo di 4 ore se si tratta di una verifica d’identità, rimarrai più tempo se si tratta di una custodia (garde à vue) : in questo caso, devi esserne avvertito immediatamente.

La verifica d’identità. Dura al massimo 4 ore, ha per obbiettivo di verificare l’identità della persona arrestata. Dare la propria identità è obbligatorio, ma nessuna pena è prevista in caso di rifiuto. Usurpare l’identità di qualcuno che esiste realmente è un reato mentre dare una identità fittizia è passibile di 7500 euro di multa se questo ha determinato delle notifiche erronee nel casellario giudiziario. Tuttavia, non è formalmente proibito sbagliarsi di una o due lettere precisando il proprio nome. Non esiste un registro centrale di stato civile che permetta agli sbirri di verificare se un’identità esiste realmente o se qualcuno li sta indirizzando su un’identità inventata. Invece, esiste un registro centrale delle patenti (una persona che dà un’identità immaginaria ha dunque interesse a dire che non ha la patente). Duranti gli arresti numerosi, alcuni rifiutano collettivamente di dare le loro identità, o rifiutano di mostrare i loro documenti, accettando di dare le loro identità solamente per via orale, in tal modo complicano il lavoro di schedatura della polizia e la caccia ai sans-papiers.

La custodia cautelare (garde à vue) : la durata massima di una una custodia è di 24 ore ma può essere prolungata fina a 48 ore, su decisione del procuratore (in alcuni casi come il terrorismo o la “banda organizzata” può durare fino a 96 ore). Quando sei messo in custodia, la polizia è obbligata a fartelo sapere. Devono anche dirti che hai il diritto di rimanere silenzioso, di non rispondere alle domande, o di fare qualsiasi dichiarazione. Hai il diritto di vedere un medico (anche se non hai medicinali da prendere, anche se non sei stato ferito durante l’arresto). Puoi anche richiedere di chiamare un amico o un parente, ma sarà la polizia a farlo (attenti : il collettivo legal-team non è considerato come un’amico dalla polizia). Infine, puoi chiedere che un’avvocato, con cui avrai un colloquio di 30 minuti, sia presente durante le audizioni della tua custodia. Se non ne conosci, ne avrai uno nominato d’ufficio. Se non capisci e non parli il Francese, puoi chiedere dall’inizio di essere assistito da un’interprete.


L’audizione come sospetto in libertà (precedentemente “audizione libera”) : si tratta di un status intermedio tra quello di testimone e quello di arrestato. Gli sbirri ti fanno un interogatorio senza metterti in custodia e, in principio, hai il diritto di andartene. Nei fatti, minacciano di mettere in custodia quelli che provano ad andarsene.

Strategie di resistenza e di non cooperazione : per rallentare il lavoro della polizia, alcun* non dichiarano niente e rifiutano di declinare il loro stato civile. Altri dichiarano solo il minimo (nome, cognome, luogo e data di nascita). Conservare il silenzio è un diritto. Durante l’interrogatorio, puoi rispondere “je n’ai rien à déclarer” (je né rien a declaré – non ho niente da dichiarare), differente da “je ne sais rien” (non so niente) che corrisponde a una dichiarazione. Puoi giustificare questo silenzio facendo notare alla polizia che ti avevano indicato che avevi il diritto di rimanere in silenzio. Eserciti un diritto : né più né meno.
Più vengono portate collettivamente, più le attitudini di resistenza sono efficaci e facili da mantenere. Quale che sia la strategia, non si deve dare nessuna informazione sugli altri fermati, né sull’azione. Non si denuncia mai qualcun’altro. Anche se gli sbirri dicono il contrario, il fatto di parlare non riduce il tempo di custodia e tutto potrà essere utilizzato contro di te, o contro gli altri, il giorno del processo. È possibile rifiutare di firmare i documenti presentati dagli sbirri (verbale dell’interrogatorio, processo verbale dell’uscita dalla custodia, …). Firmare significa riconoscere che tutto si è svolto bene e impedire di ritornare su quello che è stato detto o subito durante la custodia.

Impronti digitali, foto, DNA : Rifiutare le foto d’identità, le prese di impronti digitali e la schedatura DNA è un reato. E anche una posizione politica che marca l’opposizione al controllo generalizzato. Nel quadro del controllo di identità, rifiutare di dare le proprie impronte digitali o di essere fotografato è punito con tre mesi di prigione e di 3750 euro di multa. Durante la custodia, il rifiuto di sottomettersi alle stesse operazioni è punito con un anno di carcere e 15 000 euro di multa. Quando una persona è sospetta di essere l’autore di un’infrazione appartenente a una lista prevista per legge (in particolare degradazioni, minacce, violenze), è un reato il rifiuto di dare il proprio DNA, punito con un anno di carcere e 15 000 euro di multa. Le persone “riconosciute colpevoli” di una certa infrazione rischiano, in caso di rifiuto di presa del DNA, una pena di un anno di prigione e di 15 000 euro di multa se questa infrazione è una contravvenzione (“delit”), e di una pena di due anni di carcere e 30 000 euro di multa se questa infrazione è un crimine (“crime”). Una volta che il DNA è stato prelevato, la polizia lo dà al FNAEG. La polizia e i magistrati dei paesi dell’Unione Europea hanno la possibilità di avere accesso a questo file.

In caso di processo

Alla fine dell’arresto, ci sono quattro possibilità. Puoi essere liberato senza consegu-enze (anche momentaneamente). Possono proporti una mediazione, una composizione penale o una comparizione immediata dopo il riconoscimento della tua colpevolezza. Può esserti rimessa una convocazione in tribunale prima di uscire dal commissariato. Infine, puoi essere deferito, cioè portato al palazzo di giustizia per essere presentato al procuratore o al giudice d’istruzione. In tal caso, puoi passare fino a 20 ore ad aspettare nella prigione del palazzo di giustizia (che si chiama “depôt”) prima di vedere il procuratore. Non è un poliziotto, ma un magistrato in carica di decidere se devi essere processato. Dopo il colloquio, può o liberarti se stima che non ci siano carichi sufficienti contro di te, o rimetterti una convocazione per un processo prossimo, o inviarti davanti al tribunale per una comparizione immediata. Nei casi i più gravi o più complicati, puoi essere presentato non ad un procuratore ma ad un giudice d’istruzione, che può allora eventualmente rinviarti a giudizio. Dopo, un giudice specializzato, il “juge des libertés et de la détention” (JDL), potrà decidere di inviarti in detenzione preventiva. Puoi anche uscire libero ma con un “contrôle judiciaire” (ad esempio, proibizione di presenza su un territorio preciso durante il periodo di attesa del processo, e/o obbligo di presentarsi regolarmente al commissariato del suo domicilio, obbligo di firma).

In caso di comparizione immediata, ti ritrovi in tribunale il giorno stesso o l’indomani della tua intervista col procuratore. Sei allora per forza assistito da un avvocato, se non ne conosci, sarà nominato d’ufficio, cioè nominato e pagato dallo stato. In questo momento, puoi accettare di essere giudicato subito o di richiedere un rinvio, cioè una proroga per preparare la tua difesa. Questa proroga non può essere rifiutata ma il tribunale può decidere di incarcerarti fino al processo (cioè più settimane). In questo caso l’avvocato deve allora portare al giudice delle “garanzie di ripresentazione”, cioè delle prove che, visto che hai un lavoro e una casa, c’è poco rischio che tu ti dia alla fuga. Le persone sprovviste di giustificativi di lavoro o di dimora sono dunque più facilmente mantenute in carcere. In ogni caso, questi documenti, anche dei semplici attestati di alloggio o promesse di assunzione (da preparare in anticipo se possibile), sono preziosi e devono assolutamente essere forniti dagli amici all’avvocato. Se non sei trattenuto in detenzione preventiva, rischi di avere un controllo giudiziario nell’attesa del processo. La comparizione può essere differita, il procuratore, rimette all’imputato un processo verbale che vale come citazione a comparire. Nell’attesa del processo, può essere deciso che sarai messo sotto controllo giudiziario o confinato a casa.

  • Se sei testimone di un’arresto, di violenze della polizia, o desideri segnalare la presenza di poliziotti e/o di controlli
  • Se desideri delle notizie di compagni arrestati
  • Se desideri testimoniare sui eventi accaduti


Prendi contatto con il collettivo di sostegno ai manifestanti arrestati chiamando questo numero :
+33(0)7.53.39.35.45 - cosomi@riseup.net




Grazie di indicare all’inizio della chiamata se desideri esprimerti in una lingua differente dal Francese, per esempio l’Inglese o il Tedesco. Attento a non fornire nessun nome al telefono, né dettagli che potrebbero essere pericolosi per le persone arrestate. Se sei arrestat*, la polizia rifiuterà di chiamare questo numero, ma puoi informare un amico preventivamente avvertito e che potrà contattare questo numero. Attenti a non iscrivere il numero del collettivo sul tuo braccio, non ti sarà utile in caso di custodia.

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